Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato il rapporto su “Capitale Naturale” in cui si parla anche del capitolo incendi boschivi.
Come si legge nel rapporto, negli ultimi anni, l’abbandono di molti terreni e la ridotta pressione delle utilizzazioni forestali e del pascolo hanno determinato una variazione dei regimi di disturbo che hanno avviato in molte aree una generale espansione delle superfici boscate e degli arbusteti. A causa della crescente copertura arbustiva dei campi abbandonati, hanno determinato un crescente numero di incendi estesi e distruttivi.
In Italia il problema degli incendi boschivi ha assunto grande rilevanza con decine di migliaia di ettari percorsi ogni anno. Secondo i dati provvisori elaborati dal Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare (CUTFAA) dei Carabinieri, nel 2016 si sono verificati 4.962 incendi su una superficie complessiva pari a 63.157 ha. In Italia gli incendi hanno impatto anche sul dissesto idrogeologico, distruggono ettari di vegetazione, divorano boschi, compromettono la stabilità dei suoli, mettono a rischio strade, ferrovie, case e centri abitati. Spesso quando una foresta montana brucia, dopo circa 5-6 anni frana.