La strage causata dal Ciclone Vaia, nella notte del 28 Ottobre, ha causato l’abbattimento tra Europa ed Italia di almeno, in attesa di un censimento definitivo, 15.000.000 m3 di alberi. L’accaduto ha origini diverse e complesse, in parte legate al fenomeno dell’incuria forestale ed in parte legate all’assenza di un piano di gestione attiva e sostenibile delle foreste italiane. Tuttavia, se quello che è accaduto non può essere cambiato, tanto si può fare lavorando sul presente e con rapidità per recuperare la biomassa legnosa schiantata attraverso l’azione di recupero e messa in sicurezza congiunta di Stato, Regioni ed imprese forestali.
Sebbene la criticità sia alta, AFI, con la voce del proprio Presidente, si fa campione di un approccio competitivo ed ottimista nei confronti di tale crisi ambientale; un approccio che invita a vedere nello sradicamento di milioni alberi, un incredibile opportunità per elevare gli standard di cura, tutela e promozione delle aree boschive italiane.