«Ai soggetti del primo Accordo interregionale per lo sviluppo della filiera del pioppo nelle regioni del Nord Italia, siglato il 9 gennaio 2014, si è unita anche la Regione Liguria: un segnale significativo che riflette consenso e una visione omogenea», commenta Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli.
Un impegno comune e condiviso ad accelerare tutte le azioni in grado di portare a un’efficiente gestione della risorsa legnosa presente nei nostri boschi, nell’ambito dei principi di sostenibilità ambientale, come previsto dai relativi protocolli internazionali e, soprattutto, coerentemente al Piano Nazionale della Filiera Legno, che si prefigge di promuovere un Made in Italy dell’industria del legno, partendo proprio dalla foresta italiana.
Punto di partenza di tale importante ed innovativo documento programmatico, è la convinzione che il patrimonio forestale costituisca una risorsa economica, ambientale e socioculturale fondamentale, a oggi non adeguatamente utilizzata. Non è un caso, infatti, che attualmente più dell’80% delle materie prime legnose necessarie per le industrie di trasformazione sono importate, con tutto ciò che ne deriva in termini di incertezza nei rifornimenti e nei prezzi. E si badi bene che il patrimonio forestale italiano è aumentato, negli ultimi 20 anni, di circa 1,7 milioni di ettari ma sul territorio nazionale, mediamente, non viene utilizzato (cioè tagliato) più del 25% dell’incremento annuo. Si spiega (anche) così perchè, dal punto di vista quantitativo, il livello di produttività delle foreste italiane rimane uno dei più bassi dell’Unione Europea, con un valore dei prelievi anche dimezzato rispetto a Francia, Spagna, e Portogallo e soprattutto a Germania e Austria, anche se l’81% della superficie forestale nazionale risulta disponibile al prelievo legnoso.
Nell’ambito delle attività previste dal Tavolo di Filiera Legno istituito presso il MIPAAF a livello nazionale e dell’Accordo Interregionale sul prelievo legnoso a livello di arco alpino sottoscritto, si è dato l’avvio ad un processo di aggiornamento e attuazione della normativa nazionale di settore al dovrà seguire la definizione di una specifica proposta di Linee di indirizzo per la valorizzazione della filiera foresta-legno a livello nazionale e locale che un gruppo di lavoro creato ad hoc in seno a tale Tavolo di filiera (Gruppo “Coordinamento e convergenza di interessi per la filiera foresta-legno”) ha già iniziato a definire.
Tra gli impegni prioritari contenuti nell’accordo si evidenziano:
- La semplificazione delle normative forestali regionali in adeguamento o miglioramento agli indirizzi contenuti nella revisione del DLgs 227/2001;
- La dotazione dei Piani forestali regionali di cui all’art. 3 del DLgs 227/2001;
- L’incremento del prelievo legnoso annuo economicamente sostenibile;
- L’avvio alla gestione delle foreste abbandonate;
- L’incremento e adeguamento a standard ottimali della densità viaria camionabile nei boschi a valenza produttiva;
- La promozione della gestione dei boschi attraverso imprese private della filiera foresta-legno;
- L’attivazione di una campagna coordinata d’informazione e promozione sull’importanza della filiera italiana del legno e dell’utilizzo di legno italiano;
- Favorire l’aggregazione delle proprietà forestali.
Particolarmente interessante è l’obiettivo legato alla promozione della formazione e dell’aggiornamento degli operatori boschivi per aumentare o consolidare la qualità del lavoro e per stimolare l’innovazione e la competitività nel settore forestale, anche sulla base di controlli a tutela del lavoro boschivo regolare e del commercio legale del legno (anche in attuazione della direttiva europea sulla Timber Regulation – Due Diligence), oltre all’applicazione del “principio dell’uso a cascata del legno”.
In sintesi, l’obiettivo prioritario dell’Accordo è quello di aumentare e migliorare la valorizzazione della risorsa legnosa (ma non solo) secondo una gestione attivia, sostenibile e responsabile di tale fondamentale risorsa del nostro Paese.
Claudio Garrone